Sopralluogo
congiunto nei giorni scorsi a S.Maria, all’interno del Demanio
Comunale dato in affidamento all’Azienda Foreste, da parte del
Sindaco Gaetano Pavano e del suo vice Gianni Garfì per visitare il
sito dove sta per essere realizzato un Parco Avventura, il terzo
in Sicilia dopo quello in provincia di Palermo e il secondo in
provincia di Messina.
L’area concessa si inserisce perfettamente nel concetto di parco
outdoor: un parco che può utilizzare l’ambiente naturale, spesso
inserito in un contesto urbano, per scopi didattici, ricreativi,
formativi.
“per Quando possibile è importante inserire percorsi aerei, che
hanno una valenza particolare nel superamento delle proprie paure,
afferma uno dei fautori della Società CeccoPeppe che sta
realizzando l’opera; normalmente sono suddivisi in percorsi di
difficoltà crescenti, a partire da quelli per bambini fino a
sportivi esigenti.
Tramite
cavi di acciaio, pedane sospese in legno e corde, l’utente può
effettuare il percorso (più o meno lungo e difficile) in completa
autonomia o sotto la supervisione di guide.
A tutti viene impartito un breve insegnamento sulle tecniche di
progressione e sulle misure di sicurezza, e ne viene verificata la
comprensione prima di affrontare le difficoltà aeree”.
I Parchi Avventura, col nome di Parchi Acrobatici Forestali (PAF),
nascono in Francia nei primi anni 90, ed hanno, sin dall’inizio un
ottimo successo.
Al momento sono diffusi in Francia (circa 400 impianti),
Inghilterra e Germania; per il momento Italia e Spagna sono ancora
il fanalino di coda, anche se da una stagione all’altra il loro
numero aumenta in maniera esponenziale.
Si basano su una serie di installazioni (o ateliers) fra un albero
e l’altro, allo scopo di verificare il proprio equilibrio,
velocità, la capacità di superare le proprie paure, e non in
ultimo per puro divertimento.
“Aumentando la difficoltà, aumenta la paura ma sempre in un
ambiente totalmente sicuro, affermano Francesco Vacirca e Giuseppe
Vinci; infatti l’utente viene fornito delle attrezzature di
protezione individuale (DPI) e istruito sul loro uso durante un
briefing prima di affrontare il percorso”.
“Il
bosco è l’ambiente naturale per eccellenza dove impiantare un
Park, ma anche la presenza di altri elementi contribuisce a
rendere il progetto innovativo e fantasioso (rocce, scogliere,
torrenti, vecchie mura del bosco di S.Maria), commenta Gaetano
Pavano, il primo cittadino di Buccheri.
Siamo venuti qua assieme al mio vice Sindaco che ha seguito la
tematica sin dall’inizio, per renderci conto della portata
dell’iniziativa e siamo sicuri che l’idea sarà di sicuro successo
perché i percorsi sono accessibili a tutti, le difficoltà saranno
graduate a seconda dei percorsi che si fanno trovando ognuno il
suo divertimento”. Questi parchi sono il luogo ideale per un
momento conviviale in famiglia, tra amici o colleghi; sono un modo
nuovo di rapportarsi con l’ambiente naturale e rappresentano un
approccio diverso; essi sono “naturali” e non creano alcun impatto
ambientale, non danneggiano le piante, né il sottobosco.
Fino a pochi anni fa in Italia il numero di parchi avventura si
contava sulle dita di una mano, ma il loro numero aumenta
esponenzialmente all’inizio di ogni stagione estiva.
“L’apertura
di un Percorso Avventura in un bosco come quello nostro di S.Maria,
afferma il vice Sindaco e Assessore al Territorio Gianni Garfì,
crea in maniera indiretta una migliore gestione dell’area
forestale grazie alla “sorveglianza” del sito ed alla sua
frequentazione; l’attività in senso stretto non necessita in alcun
modo di mezzi motorizzati, né di qualsiasi altra sorgente di
inquinamento acustico o atmosferico; nessun tipo di impatto
ambientale è indotto dall’installazione dei percorsi, vengono
scelti solo gli alberi sani e non ne viene impedita la crescita
grazie all’utilizzo di attrezzature e tecniche specifiche; gli
alberi, prima di essere utilizzati, sono stati sottoposti ad
un'indagine arboricola, in grado di verificare eventuale malattie
o marciumi, e la preparazione (potatura) permetterà agli alberi di
svilupparsi meglio e agli eventuali incendi di poter essere spenti
in maniera più efficace; i tronchi degli alberi non sono stati
perforati, al fine di restituire il loro stato iniziale in caso di
cambio di destinazione d’uso del bosco.
Il sistema di cerchiaggio del tronco per la posa delle
piattaforme, così come abbiamo avuto modo di vedere già nelle
prime opere realizzate, è stato specificatamente studiato al fine
di semplificarne la messa in opera e nello stesso tempo evitando
di interferire con la normale crescita del tronco”.
“Le piattaforme sono in larice, legno ritenuto il migliore, per le
sue qualità plastiche, la resistenza agli sforzi, la longevità, la
resistenza alle aggressioni degli insetti, muffe e funghi, ed
infine la sua tenuta ai raggi UV; tutto il materiale legnoso
utilizzato proviene da foreste autorizzate, confermano i titolari
della Società buccherese, ed è stato sottoposto a trattamento in
autoclave oppure trattato in loco.
Abbiamo cercato di spiegare al Sindaco e al vice Sindaco nel
dettaglio cosa verrà fuori da qua e due mesi circa: un percorso
acrobatico fra gli alberi consiste in una serie di “ateliers”
(installazioni poste fra due alberi o supporti simili) destinati a
bambini e adulti; gli ateliers costituiscono un percorso, ad
un’altezza dal suolo variabile tra 3 e 20 metri, ma in generale si
tratta di un percorso aereo che può utilizzare oltre agli alberi
anche altri supporti naturali e artificiali; in pratica, tramite
la posa di cavi metallici, come è già visibile ora, piattaforme in
legno, reti di corda, materassi sportivi, si permetterà agli
utenti di effettuare un percorso più o meno arduo, ad altezza
variabile, garantendo nello stesso momento la sicurezza per mezzo
di sistemi di protezione individuale e collettiva, continuano
Vacirca e Vinci.
Le installazioni possono essere di diverse tipologie a seconda
dell’ostacolo da superare o della difficoltà del percorso: ponti
tibetani, passerelle, scale, teleferiche, liane di tarzan, reti di
corda ed altro”.
Quindi è quanto mai fattibile pensare a dei ritorni economici alla
comunità di Buccheri che potranno essere notevoli e riguarderanno
essenzialmente lo sviluppo socio-economico, mediante l’incremento
di flusso turistico, con conseguente redditività indotta per le
strutture turistiche circostanti, soprattutto al di fuori dei soli
mesi estivi come alberghi, bed&breakfast, ristoranti, pizzerie,
bar, rivendite di tabacchi e generi alimentari, stazioni di
vendita carburante ed altro ancora.
Il richiamo turistico non sarà limitato solo ai diretti
frequentatori del Parco, ma al flusso indiretto d’amici,
accompagnatori e familiari; anche la realizzazione del percorso
per bambini può rappresentare una notevole attrazione, dato che
costituisce un piacevole diversivo rispetto ai consueti giochi
pubblici e nello stesso tempo permette alla famiglia di
trascorrere una giornata in un ambiente naturale nel quale i
fruitori non si limiteranno a frequentare il percorso ma verranno
stimolati e incuriositi dall’esperienza oltre che troveranno
servizi per consumare pasti volanti o seduti in apposite aree
realizzate in pietra lavica di Monte Lauro con barbecue accanto,
percorsi che faranno visitare l’area con la sua splendida flora e
fauna, ed ancora i parcheggi per le auto e i camperisti, i servizi
igienici e di un primo ristoro.
“Insomma, il piccolo paesino di Buccheri sta per vedere nascere
un’attività ludico ricreativa e commerciale all’avanguardia, di
tutto rispetto come non c’è ne sono altri ed essendo Buccheri
territorialmente al centro delle province di Siracusa, Ragusa e
Catania, affermano i titolari della Società, il successo sarà
garantito, non solo grazie alla volontà nostra che da anni ci
stiamo dedicando alla definizione della struttura ma anche per la
disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Buccheri e dei
Responsabili dell’Azienda Foreste di Siracusa che nel tempo si
sono succeduti: Antonino De Marco prima e Carmelo Frittitta ora”.
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