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Comune di Buccheri

LA VIA DEL FREDDO

ITINERARIO DELLE NEVIERE DI BUCCHERI

di Luigi Lombardo e  Franco Interlandi 

 

Tipologia


Dal punto di vista strutturale le neviere di Buccheri si dividono in:
1) Neviere a grotta. Sono come detto le più antiche.

Hanno le pareti interne in muratura di calce, azzolu e sabbia di fiume. Sono a pianta quadrata, leggermente irregolare. Hanno due aperture: la prima in alto sulla volta, la seconda a forma di finestra sul lato libero a nord.

2) Neviere a cupola. Possono avere pianta quadrata o circolare. Dal terreno, nel quale sono scavate, fuoriescono con le alte cupole, che vanno dai tre ai sette metri, costruite con conci lavici, a volte legati con malta, più spesso a secco, le cupole possono essere di due tipi: ad anelli parabolici concentrici con due aperture a due livelli ma mai sulla cupola; a cupola rivestita con apertura su una faccia e sulla cupola. Queste ultime sono di grandi dimensioni e costruite con una tecnica più complessa: sulla cupola interna si sovrappone uno strato di sabbia e calcina, su questo strato si fanno catene di conci lavici a formare quattro croci sui quattro lati; gli interspazi formati dalle catene si riempiono con un selciato fatto di ciottoli lavici, su cui alla fine si sparge sabbia di fiume mista a "genise di ferraio", residuo della lavorazione del ferro.
Tali strati impedivano il dilavamento della cupola e la impermeabilizzavano.

3) Neviere a dammuso. Presentano la pianta quadrata o rettangolare.
Hanno l'apertura in basso alla base dell'imposta, con porticina alta circa un metro e venti, e due o tre bocche sulla volta, da dove si buttava giù la neve. A questo tipo appartiene la "Grotta grande" oggi di proprietà del comune, che l'ha trasformata in un serbatoio d'acqua: ha ben tre bocche sulla cupola ed emerge dal terreno di circa dieci metri. Sulla porticina si notano ancora "intacchi" della carrucola e della "statia', statera per la pesa.
Ogni neviera è circondata da un muro a secco detto "zaccanu", che definisce il terreno di pertinenza della neviera. La neve però la si poteva raccoglierla nei terreni circostanti per un largo raggio. Oggi si contano 23 neviere, la maggior parte in buono stato di conservazione. Fino alla fine del '700 funzionavano tutte a pieno ritmo. Il loro numero si ridusse drasticamente ai primi del 900, finché negli anni Trenta ve n'erano in attività appena quattro. Le prime neviere erano di proprietà del barone, signore di Buccheri, il quale fra i diritti angarici sui cittadini aveva anche quello di obbligarli a riempire le neviere di stato. Tale diritto si trasformò nel tempo nello ius inchiudendi, diritto ad aver la precedenza nella raccolta della neve. Così non appena terminava la nevicata, il "secreto' del barone usciva col banditore ed annunciava l'obbligo di presentarsi per raccogliere la neve per le neviere baronali.


il commercio della neve

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