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  L'Aquilone

Il giornalino scolastico del I° Istituto comprensivo statale di Buccheri

 

Essere giovani a Buccheri

 

 Ovvero, quando la barca fa acqua da tutte le parti…

La bella gioventù buccherese, “speranza” per il futuro del nostro paese, contro ogni più rosea previsione, appare sempre più apatica e sonnolenta.Tra un bivacco e l’altro, una sosta alla sala giochi, l’ennesima “spolverata” alle pietre del corso e le escursioni clandestine verso le zone più solitarie, passiamo così, o per meglio dire sprechiamo, la maggior

parte del nostro tempo. Le critiche fioccano un po’ da tutte le parti. Ma da chi dipende, in realtà, questo quadro sconfortante? Siamo davvero noi giovani a scavare, giorno dopo giorno, la nostra comoda, calda e insignificante cuccia?
Iniziative e idee originali, anche se sporadiche, proposte da parte nostra, sono spesso accolte da chi di dovere in maniera negativa o con prospettive di realizzazione da tempi biblici!
Certo, è innegabile che a volte il nostro bel paesello si sforzi di operare a nostro vantaggio e che alcuni tentativi di rilancio e di recupero della qualità della vita valgano qualcosa, ma non accade di rado che le “trovate geniali” risultino un vero fiasco. Poca determinazione, scarsa considerazione e tanta sfiducia nei nostri confronti? Probabilmente queste sono soltanto alcune delle cause che fanno inceppare l’ingranaggio. Nel corso degli anni, le varie amministrazioni comunali hanno cercato di fare qualche passo avanti: iniziative per il sabato sera e le ricorrenze solenni, promesse di future ristrutturazioni di impianti sportivi… e, per chi non ama ballare o fare certi sport… la rassicurante tranquillità casalinga, per riposare in attesa di conquistare un mezzo di locomozione proprio e andare a scorazzare in giro per la provincia in cerca di stimoli e gratificazioni!!!
E, fin qui, ci siamo limitati a tratteggiare rapidamente solo l’inquietante situazione del mondo adolescenziale. E per i più piccoli? Peggio che andar di notte. Eppure il paese è tranquillo, l’aria salubre e i nostri “angoli” di quartiere sono tra i più belli della zona montana. Ma cosa aspettiamo a riappropriarcene per cominciare ad amare il nostro paese fin dall’infanzia ed assaporare fino in fondo l’energia che è propria della nostra gente?

Gli adulti ci ripetono sempre che non bisogna gridare e che, per andare avanti nella vita, bisogna impegnarsi, farsi apprezzare per quello che siamo e credere nel futuro. Ma perché nessuno qui riesce a sentire la nostra voce? Sprezzanti del rischio, noi lanciamo la nostra sfida: dateci ascolto, concedete un po’ più di spazio alle nostre esigenze di crescita sociale e culturale e vedrete che, da qui a un decennio, vi daremo una mano a risollevare le sorti del nostro piccolo paese.

 

Mariateresa Pizzo  Classe 3^ Media

 

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