parte del nostro tempo.
Le critiche fioccano un po’ da tutte le parti. Ma da chi dipende, in
realtà, questo quadro sconfortante? Siamo davvero noi giovani a
scavare, giorno dopo giorno, la nostra comoda, calda e
insignificante cuccia?
Iniziative e idee originali, anche se sporadiche, proposte da parte
nostra, sono spesso accolte da chi di dovere in maniera negativa o
con prospettive di realizzazione da tempi biblici!
Certo, è innegabile che a volte il nostro bel paesello si sforzi di
operare a nostro vantaggio e che alcuni tentativi di rilancio e di
recupero della qualità della vita valgano qualcosa, ma non accade di
rado che le “trovate geniali” risultino un vero fiasco. Poca
determinazione, scarsa considerazione e tanta sfiducia nei nostri
confronti? Probabilmente queste sono soltanto alcune delle cause che
fanno inceppare l’ingranaggio. Nel corso degli anni, le varie
amministrazioni comunali hanno cercato di fare qualche passo avanti:
iniziative per il sabato sera e le ricorrenze solenni, promesse di
future ristrutturazioni di impianti sportivi… e, per chi non ama
ballare o fare certi sport… la rassicurante tranquillità casalinga,
per riposare in attesa di conquistare un mezzo di locomozione
proprio e andare a scorazzare in giro per la provincia in cerca di
stimoli e gratificazioni!!!
E, fin qui, ci siamo limitati a tratteggiare rapidamente solo
l’inquietante situazione del mondo adolescenziale. E per i più
piccoli? Peggio che andar di notte. Eppure il paese è tranquillo,
l’aria salubre e i nostri “angoli” di quartiere sono tra i più belli
della zona montana. Ma cosa aspettiamo a riappropriarcene per
cominciare ad amare il nostro paese fin dall’infanzia ed assaporare
fino in fondo l’energia che è propria della nostra gente?
Gli adulti ci ripetono
sempre che non bisogna gridare e che, per andare avanti nella vita,
bisogna impegnarsi, farsi apprezzare per quello che siamo e credere
nel futuro. Ma perché nessuno qui riesce a sentire la nostra voce?
Sprezzanti del rischio, noi lanciamo la nostra sfida: dateci
ascolto, concedete un po’ più di spazio alle nostre esigenze di
crescita sociale e culturale e vedrete che, da qui a un decennio, vi
daremo una mano a risollevare le sorti del nostro piccolo paese.
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