|
|
|
|
|
|
Al 1485 risale
l'istituzione del beneficio di Sant' Ambrogio. Il terremoto del 1542
la danneggiò gravemente, determinando l'inizio della perifericità
del luogo. Nel 1579 fu arricchita con diverse opere d'arte, tra cui
due quadri (di S. Maria Vergine e di S. Giovanni) del pittore Nicola
Anghessa. |
L'interno a tre navate con
colonne è opera dell'architetto palazzolese Giuseppe Ferrara. A sottolineare
la velocità della costruzione della Matrice sta la realizzazione già nel
1709 dell'organo da parte di Fra' Francesco Bombaci nel 1709. Già nel 1728
l'interno è completato con gli stucchi di Giuseppe Bianco di Licodia. Ma la
facciata restò incompleta, poiché il Ferrara potè realizzare solo le cornici
delle tre aperture. Per anni la facciata si presentò "di rustico".
Nell'interno sull'altare maggiore è appeso un Crocifìsso cinquecentesco e
sul primo altare della navata sinistra un quadro raffigurante S. Michele
della fine del '500. La pala d'altare, oggi allocata nel battistero,
raffigura "S. Ambrogio che battezza Sant'Agostino" ed è opera di Francesco
Mignemi, pittore attivo a Catania alla metà del XVIII secolo che la dipinse
nel 1766. La statua di Sant'Ambrogio nella cappella di destra è opera di don
Gaetano Franzese, che la scolpì nel 1779. Il pulpito è opera di Salesio
Laganà "mastro di casciarizzi" di Militello Val di Catania. La facciata, di
recente restaurata, rimase a lungo incompleta finché nel 1791 a seguito di
una supplica dei cittadini si pose mano al nuovo prospetto. Solo nel 1798
iniziano i lavori. |
|
E siccome il travaglio e
fatica in lavorare le suddette colonne di pietra nera è di più considerazione
della fatiga ci vuole in lavorare di pietra bianca perciò in ricompensa il
detto Marino sia tenuto (...) scolpire di pietra bianca di quella di sopra
espressata una statua di santo Ambrogio quale dovrà essere corrispondente
all'altezza del prospetto e situarla ove vorranno farla situare li suddetti
rettori o nella nichetta ove dovrà situarsi la campana oppure in latro luogo.
Il masso della pietra di detta statua dovrà farlo strappare il suddetto
Marino e il trasporto a carico delli Procri (...) col scolpirla
magistrevolmente secondo richiede la buona architettura e situata che sarà
dovrà passarla d'oglio e dopo dovrà dargli la mostura color di marmo e tutto
il di più attinente a detto prospetto”.
(tratto da
"Buccheri -
Storia, Arte, Tradizioni) fotografie bianconero © Staff |
|
© 2004 2014 Comune di Buccheri
Tutti i diritti riservati |